04-08-2014 - Capo Blu

"Capo blu" offre atmosfera tanta musica e rossi flegrei
Dalla spiaggia di Capo Miseno la strada sale a sinistra sempre più stretta e ripida per tornare indietro. Fermatevi alla chiesa di San Sossio, ha tre secoli ed un vincolo di fede con Frattamaggiore, una storia che nel wine-bar accanto sarà felice di raccontare Pasquale Di Fraia, versando gocce di rossi flegrei. "Capo Blu" è qui da otto anni, ma il successo è recente. L´ha fatto scoprire Ludovica, trascinando il suo giro, la Napoli che ama Wharol a Kounellis. Piace ai giovani senza età. Cenare, ma non solo per cenare. Parlare, ascoltare musica pop, guardare negli occhi. Per spostarsi da un punto all´alto di Capo Miseno questo chef con orecchino, riccioluto, controfigura abbondante di Marco Zurzolo passa per Londra. Anni per un chilometro: da "Caliendo" che era del padre a "Capo Blu". Offrire buona cucina non gli bastava. Suona, in un gruppo stile Nuova Compagnia di Canto Popolare. Nottingh Hill gli insegna che non si vede cibo, ma atmosfera. Con la moglie Regina Fevola, modi garbati alla Orietta Berti e frangetta retrodatata alla Liz di "Cleopatra", occupa una ex salumeria, volte alte a vela. Vi piazza otto tavoli, sedie di legno e paglia. Penombra e Amalia Grè. Qui protagonista è il vino. Subito una bottiglia. "Grotta del Sole", "Moio", "Villa Matilde" ma anche il sannita "Pentri" per spezzare l´asse del litorale flegreo, con Piedirosso e Falerno. Arriverà quindi una raffica di sei "tapas", assorbono bene il vino, insalata di zucca con fiordilatte di Agerola, cannoletti di funghi porcini, tra i primi c´è fusillo con merlot in fonduta di radicchio, poi scaloppa di porcellino in salsa di mele. Tra 25 e 30 euro, vini ricarico, onestà e grazia di un posticino che si ricorda volentieri.
"Capo Blu", via Sacello degli Augustali 11, Capo Miseno, 081-5236122, solo la sera.
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